PAOLO SORRENTINO 31 – 5 -1970 (inserto scena Fabietto incontra Capuano)
Quando ho ascoltato per la prima volta il discorso di Paolo Sorrentino alla premiazione del suo film autobiografico “E’ stata la mano di Dio” in cui raccontava la sua personale tragedia famigliare consta nella morte prematura dei genitori, il mio pensiero è andato istintivamente ai suoi numeri e tra me e me mi sono detta: “Chissà dove ha il 14 nella sua mappa numerologica…”. Nel 14 troviamo memorie di legami spezzati prematuramente, ma ahimè non ho riscontrato nessun 14, così la mia curiosità mi ha spinto ad indagare meglio. Successivamente, guardando il film, ho infatti riscontrato qualcosa di concreto. La scena che esprime meglio il dolore vissuto, raccontato dal regista di fronte alla morte improvvisa dei genitori, viene magistralmente rappresentata con il dialogo tra Fabietto e Capuano. Durante il dialogo (sotto riportato) mi soffermo a questo passaggio:
“Non ti disunire Fabiè, perché non ti hanno lasciato solo, ti hanno abbandonato”.
Il risentito dell’abbandono è racchiuso nel numero 9 e Paolo Sorrentino presenta, chiaramente, questo numero collocato nel nido della mappa, ossia nell’ambito della famiglia. In pratica Fabietto ha rivissuto, attraverso la morte improvvisa dei suoi, le memorie “ereditate” di abbandono.
Un altro numero che si riscontra nella storia di questo grande regista è Il 22, che rappresenta la libertà di manifestare il proprio essere, di seguire il proprio sentito. E’ il numero delle persone che si esprimono in modo eccentrico, originale e Sorrentino ne è un degno rappresentante nei suoi film. Concludo quindi con una piccola analisi del 9 e del 22 riconducibile al film.
La tragedia della perdita dei genitori ha permesso, probabilmente, a Paolo Sorrentino di trasformare il dolore dell’abbandono, la solitudine e la crisi (9) in uno strumento per esprimere sè stesso in modo del tutto originale (22) e concreto (4) il numero che nella sua mappa lo troviamo nell’ambito lavorativo. La Mappa numerologica ti permette di individuare subito i punti forza e le fragilità personali, il compito del Coaching è di aiutare a prenderne consapevolezza e sviluppare il potenziale unico in ciascuno di noi.
I numeri affondono le radici in eventi avvenuti nelle generazioni precedenti, detto ciò, non significa che tali eventi verranno rivissuti necessariamente anche da noi nella nostra vita, ma potremmo ereditarne le memorie che si paleseranno in noi sotto forma di blocchi psico-emotivi.
Aveva i numeri per farlo?
Si.
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