Conoscere sé stessi o non conoscere sé stessi questo è il dilemma.
Ogni persona afferma di conoscersi o almeno lo crede, ma questo concretamente cosa significa?
La conoscenza di sè implica un approfondimento del proprio modo di essere (corpo e mente), al fine di perseguire la consapevolezza di sé stessi tramite le esperienze dualistiche della vita. Noi dal grembo materno ad oggi conosciamo anzi riconosciamo noi stessi in base alle nostre esperienze vissute. Ogni individuo vede e crede alla sua verità legata al proprio modo di osservare il mondo. Detto questo la crescita individuale insegna a capire questo meccanismo ed interagire con l’altro; il percorso suggerito di crescita personale migliora la tua vita e di coloro che decidono di intraprenderlo. Inconsciamente, per abitudine, l’uomo per tutta la vita reagisce nello stesso modo agli stimoli esterni, come un robot. Come primo passo verso la conoscenza di sé bisognerebbe osservare le proprie azioni e il proprio pensiero acquisendo la consapevolezza che tutto accade perché deve accadere e per rompere questo meccanismo è fondamentale capirne le cause; la conoscenza di sé pertanto è un processo soggettivo di analisi individuale. Concludendo, la convinzione di conoscersi si manifesta ogni giorno seguendo un processo logico ber delineato: osservazione dei fatti con l’attenzione selettiva su alcuni dati. Successivamente attribuiamo un significato oggettivo e formuliamo pensieri logici; dopo di che, diamo un giudizio di tutto il processo applicato per trarre la nostra convinzione che ci consente di fare l’azione. Quindi come conoscere sé stessi in un periodo futuro basta analizzare la nostra credenza maturata. Un life coach cosa fa per aiutare a conoscere meglio il “dentro di sé” di ognuno di noi e superare i propri limiti? Un life coach ti aiuta a metterti in discussione e ad imparare a conoscere te stesso ponendoti le giuste domande per intervenire in quel processo di credenze che tutti noi elaboriamo in base all’osservazione soggettiva dei fatti. Una domanda che spesso faccio ai miei clienti è la seguente: che cosa altro avresti potuto considerare? Oppure, quale altra modalità di comportamento sarebbe stata più funzionale per i tuoi fini? Queste riflessioni sono un inizio di attività per conoscere sé stessi; un inizio riflessivo e costruttivo che pone l’attenzione a considerare altre prospettive con il fine di considerare sempre aspetti postivi e nuovi in primis di sé stessi e delle situazioni esterne.
Come si fa a capire sé stessi?
Conoscere bene sè stessi, per come lo intendevano gli antichi Greci, è qualcosa che si avvicina di più ad una pratica, ad un modo di vivere, ad una forma d’esistenza.
Ascoltare sé stessi senza condizionamenti esterni, capire qual è la voce che ascolti di te stesso e che governa i tuoi comportamenti. Avere il coraggio di abbandonarsi al proprio intuito come lato femminile di sé; non precludersi nessuna possibilità ed incamerare consapevolmente le esperienze di vita vissuta.
A Cosa serve conoscere la propria persona?
Conoscere sé stessi serve per comprendere la nostra presenza.
Alessandro Magno diceva: “Conoscere sè stessi è la cosa più difficile perché mette in gioco la nostra razionalità, ma anche le nostre paure e le nostre passioni. Se qualcuno conosce nel profondo sé stesso saprà capire gli altri e la realtà che lo circonda”.
Ogni essere umano ha la possibilità di migliorare la propria esistenza terrena e spirituale (consapevolezza) attraverso percorsi individuali. Il benessere personale acquisito, ti abilita all’accesso a porte che solo tu puoi conoscere ed avere una visione più ampia del tuo posto nel mondo.
Come imparare a conoscerci meglio?
Occorre un atto di volontà, cioè la scelta di curiosare nel proprio mondo interiore, metterci in discussione per una qualunque insoddisfazione che ha origine spesso da avvenimenti stressanti o significativi vissuti nell’arco della propria esistenza. Occorre individuare professionisti che comprendano l’entità del disagio che ognuno di noi vive, nel totale rispetto dell’individuo. Il mio metodo è applicare conoscenze dimenticate che hanno una base archetipica che si avvale del mondo dei numeri, sapendo che questi, altro non sono che una valutazione del tempo a cui noi siamo tutti soggetti. Noi ereditiamo dai nostri famigliari, e da tutta la loro storia, il nostro inprinting ossia le prime immagini che danno forma al mondo così come ognuno lo vede.
La conoscenza di sé come scrivo sempre è un processo che richiede del tempo dove ognuno di noi può imparare ad attingere energia positiva dentro di sé per migliorare la propria vita.
CONCLUSIONI…….
Come possiamo decidere chi vogliamo diventare, se non sappiamo prima chi siamo? E come possiamo affidarci a qualcuno che ci faccia diventare ciò che siamo, se non sappiamo chi vogliamo diventare? Evidentemente, siamo di fronte ad un paradosso. Bisogna scegliere un aiuto esterno per vedere dentro di noi. Io, life coach, aiuto le persone a vedersi e credere in sé stessi, fornisco gli strumenti necessari per come migliorare sé stessi, permetto di acquisire la giusta consapevolezza in un percorso unico e personalizzato per affrontare ogni situazione.
Se conosci tè stesso, puoi essere quello che vuoi.
Leave a reply