COME GESTIRE LE EMOZIONI
COME STAI?
L’ immancabile domanda “ciao, come stai?” è la consuetudine più usata tra conoscenti a cui il 90% delle persone da come risposta: “bene grazie” o “bene grazie e tu?” senza dilungarsi nel discorso. Questo perché mantenere una superficialità dialettica tra persone è una comodità e, forse, una mancanza di voglia nel far sapere agli altri le proprie difficoltà o, per scaramanzia, la propria felicità. Parlare delle nostre emozioni (negative più che positive), mostrare le nostre debolezze con la proiezione dell’immagine che diamo in quel momento, condiziona l’esternazione del nostro vero sentire. Il concetto di forza, infatti, si abbina nell’immaginario comune ad una persona che, di fronte ai dolori, ad esempio, si mantiene distaccata con un comportamento reattivo, che spesso consiste nel fare e nel riempire i vuoti per combattere o per non affrontare lo stato emotivo. La persona dotata di una intelligenza emotiva, è quella persona che ha la capacità di vivere e mostrare (a sé stessa) la propria delusione, sofferenza, fragilità, senza fuggire dai propri pensieri; gestire significa essere consapevoli, accettando e vivendo il proprio stato emotivo per permettere una elaborazione e trasformazione della propria persona. Riuscire a vivere le emozioni, soprattutto quelle negative, è il primo passo per una presa di coscienza di una nostra fase evolutiva futura e di un nostro successivo cambiamento.
Parlare di emozioni significa trattare un tema vastissimo; da sempre riempiono la nostra vita quotidiana e ricoprono una straordinaria importanza nell’ambito dei nostri processi psicologici; Darwin, dopo la metà dell’ottocento, scrisse un’opera dal titolo “The Expression of the Emotions in Man and Animals” in cui l’autore puntualizzava la somiglianza tra esseri umani e animali e l’universalità di alcune di esse. Il fulcro della teoria Darwiniana considerava le emozioni dei processi adattivi che permettono di valutare il pericolo, di agire, di comunicare con i propri simili e di adattarsi all’ambiente nel modo migliore possibile. Quindi le emozioni sono fondamentali per fornire informazioni e garantire la sopravvivenza dell’individuo, assumendo un valore estremamente positivo.
Possiamo classificare le emozioni in due gruppi: quelle “primarie” come ad esempio gioia, tristezza, rabbia, disgusto, paura, ansia , sorpresa sono radicate biologicamente fin dalla nascita: emozioni fondamentali e differenziate, basate su programmi innati e universali. Le altre, invece, emergono quando, nel corso del nostro sviluppo, devono assolvere un compito adattivo. Queste emozioni definite “complesse” tra cui ad esempio la vergogna, i sensi di colpa, il rimorso, l’invidia sono condizionate e plasmate dall’esperienza. Le nostre emozioni guidano il nostro agire, infatti sono una sorta di timone comportamentale e fondamentale nel corso della vita. Come diventare la versione migliore di sé è capire come gestire e regolare le emozioni che proviamo. Con il calcolo e con lo studio della data di nascita, è possibile individuare lo sato emozionale ereditato dai propri antenati e comprenderne le cause.
Cosa vuol dire gestire le proprie emozioni?
Come gestire le emozioni è un processo che apprendiamo con l’esperienza e con il vivere. Le reazioni emotive sono sempre un terno al lotto, possono variare a seconda dei nostri pensieri negativi o positivi, del nostro stato emotivo e/o sentimentale del momento. Una volta provate, si ripetono sistematicamente di fronte allo stesso tipo di evento. La loro gestione è qualcosa di strettamente soggettivo che varia da persona a persona e, solo in alcune, permette lo sviluppo di una intelligenza emotiva. La gestione del proprio sentito non ricopre la stessa modalità: ci sono persone che riescono a controllarle, a soffocarle a viverle, a manifestarle e a nasconderle. Forse il nostro pensiero ci porta ad aver paura delle sensazioni negative piuttosto che quelle positive, ma nella pratica non è proprio così. Imparare ad accettarle a viverle è qualcosa che permette una sorta di avanzamento personale, un’acquisizione di consapevolezza che fornisce la possibilità di “come conoscere sé stessi”.
Come trasformare le emozioni negative in positive?
Come gestire le emozioni negative? Viverle nella loro pienezza e accettare il tempo necessario del loro decorso. La fine di un amore, la morte di un nostro caro, la perdita del lavoro, sono alcuni esempi di un possibile stato d’animo che indubbiamente provocano una sofferenza. Come esseri umani tendiamo ad evitare questi stati emozionali, non vogliamo star male, ma essere sempre felici e con meno problemi da affrontare. Questo punto di vista è impossibile da attuare. La gestione delle emozioni è certamente qualcosa di coraggioso e difficile, in quanto ci detronizza dal nostro potere personale, dal controllo e toglie tutto ciò che crea certezza. Dobbiamo mettere in atto la nostra vera forza nell’affrontarle, viverle e soprattutto imparare che, pur assurdo che sia, le sensazioni negative sono quelle che ci permettono di apprendere, di evolvere e di cambiare. Come imparare a gestire le emozioni è un atto dovuto per il nostro benessere.
Chi non riesce a gestire le emozioni?
Assecondare l’emozione significa essere volubili. Se una persona non riesce a capire come saper gestire il proprio sentito sarà sempre in balia di esso, il che non significa evitare di vivere le emozioni, ma bensì accettarle e affrontarle nel modo migliore. Vivendo le nostre emozioni possiamo esprimere realmente noi stessi, sia nel male che nel bene, esprimere ciò che siamo ci procura una serenità con noi stessi. Non riuscire a viverle, invece, può cambiare le nostre intenzioni e azioni, cambiando il nostro modo di vivere. Capire come si gestiscono le emozioni è fondamentale per riuscire a raggiungere i propri obiettivi.
Il life coach cosa fa? Io offro un aiuto a tutte le persone che vogliono mettere in atto dei cambiamenti, con lo studio della data di nascita aiuto a individuare le proprie emozioni, prenderne consapevolezza e trasformale al meglio per la realizzazione dei propri obiettivi di vita.
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