LA RESISTENZA AL CAMBIAMENTO
“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”
cit. Sir.W. Churchll
Perché si resiste al cambiamento?
La resistenza al cambiamento è una paura che tutti almeno una volta nella vita abbiamo percepito. L’ incertezza del futuro è il motivo principale: l’incapacità oggettiva di prevederne i risultati, causa la naturale e comune reazione nel provare insicurezza e incertezza nel compiere il primo passo necessario per rivoluzionare l’ambito di vita critico. Però non è neanche prevedibile cosa potrebbe accadere se tutto restasse così come è. Quindi concludendo la paura del cambiamento è come un paradosso, legato alla paura dell’ignoto futuro.
Come superare la resistenza al cambiamento?
Partiamo dal presupposto che la nostra comfort zone è quella realtà personale che all’apparenza ci concede l’illusione di pensare di essere nel nostro benessere. Ma stare nel proprio porto sicuro è realmente sinonimo di star bene? Sicuramente la sicurezza toglie la paura, l’angoscia emotiva e probabilmente è anche legata al nostro istinto di sopravvivenza.
Questo istinto che governa notevolmente l’opporsi al cambiamento serve a farci vivere a lungo. Concretamente l’istinto di sopravvivenza porta a prendere sempre la decisione più sicura, ossia quella che prevede il minor numero di rischi. Ad esempio, se sei ad un bivio, l’istinto di sopravvivenza ti farà preferire il sentiero che hai già percorso rispetto a quello che non conosci.
“Il compito più difficile nella vita è cambiare sé stessi” cit. N. Mandela
Trovare la forza per fare anche quel piccolo passo verso un cambiamento comporta:
- definire gli obiettivi personali
- percepire e provare una giusta motivazione al cambiamento positivo
- comprendere che si possono superare i problemi che insorgono
- intuire che i cambiamenti sono necessari
La paura di cambiare lavoro, può limitare le nostre scelte; scelte che potrebbero comportare un progresso personale. Questi timori, quindi, possono frenare opportunità lavorative più confortevoli, stimolanti, migliori o più adeguate allo sviluppo dei nostri talenti o personalità. Gli stimoli nella vita quotidiana sono fondamentali per il nostro processo di evoluzione, per scoprire i propri talenti innati e per colmare i limiti personali. La curiosità è sinonimo di intelligenza, come menzionava Albert Einstein, ed è una caratteristica predominante per il proprio successo. Se noi camminiamo sempre nello stesso sentiero di vita, e ciò non è una scelta sbagliata, non conosceremo mai le nostre reali skills.
Anche la resistenza al cambiamento in azienda è un ostacolo che spesso genera in noi paura del fallimento, paura di peggiorare la nostra posizione lavorativa, ansia dell’ignoto e paura di vivere una crisi esistenziale legata ovviamente alla nostra situazione lavorativa.
Mi è capitato recentemente di assistere ad una resistenza al cambiamento organizzativo all’interno di una azienda. Questo cambiamento è stato imposto dai vertici con il fine di agevolare il progresso tecnologico nella routine lavorativa e creare un nuovo stato d’ equilibrio più all’avanguardia. Premesso che, il cambio organizzativo non è stato valutato correttamente, in quanto, come sempre succede, le decisioni del management non hanno coinvolto i diretti interessanti. Tali decisioni hanno mancato un confronto su eventuali esigente e/o problematiche e/ o suggerimenti. I cambiamenti sono difficoltosi, spesso, per una mal gestione di essi; modificare significa elaborare, trasmutare un passato in un futuro e questa fase ha una necessità sia temporale che personale non definita. Spesso infatti, quando si richiedono trasformazioni vi è una resistenza al cambiamento non tanto per cambiamento in sé, ma per la mancanza di sostegno che accompagna al cambiamento stesso. Questo passaggio è un processo importantissimo, non si può e non si deve avere l’esigenza di un cambiamento personale, lavorativo od organizzativo che sia immediato. Infatti come nell’esempio preso in esame, il problema rilevante è stata la resistenza psicologica al cambiamento, ossia un rifiuto mentale per una mancanza di una corretta tempistica e assistenza.
“Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più attiva ai cambiamenti” cit. C. Darwin
Se in azienda avessero introdotto un buon supporto temporale e tecnico, per facilitare il più possibile i lavoratori, non si sarebbero presentate le problematiche e i rifiuti da parte del personale coinvolto. Le persone avrebbero avuto modo di adattarsi, sperimentare e sviluppare le loro nuove abilità. Questo errore ha comportato una perdita sia in termini di tempo sia economica che nessuno riuscirà ad imputate traducibile come un reale costo per l’azienda stessa. Tutti noi viviamo di abitudini che non possono e devono essere stravolte dall’oggi al domani ma dobbiamo essere presi per mano e comprendere piano piano la trasformazione. È per quest’ ultimo motivo che esistono figure come la mia, life coach, per aiutare le persone nel loro processo di cambiamento, fondamentale nel vivere la propria vita; aiutiamo, accompagnano e sosteniamo le persone che sentono la necessità di essere migliori: migliori rispetto al proprio passato, curiosi di sé stessi e che vogliono avere nuovi obiettivi. Non tutti hanno l’esigenza di esprimersi al meglio, ed è giusto così, infatti, non è una questione di giusto o sbagliato, ma è un’indole personale, in quanto capire e conoscere sé stessi è un processo che richiede un lungo percorso dove l’assenza di certezze è il pane quotidiano. Il coraggio è quella caratteristica che ti invoglia a spingerti oltre ogni limite personale e non tutti ne sono muniti. Quando noi affermiamo che conosciamo noi stessi affermiamo esattamente che conosciamo i nostri limiti e a volte li vogliamo superare. La conoscenza implica il sapere, osare e scoprire implicano la non conoscenza.
“Il potere è la capacità di raggiungere degli scopi. Il potere è la capacità di effettuare dei cambiamenti” M.L. King.
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